SIPRe nel contesto internazionale: interventi al Forum International Federation of Psychoanalytic Societies (IFPS)
17 luglio 2025

Sentirsi esistente e stare al mondo a certe condizioni. La diagnosi riletta secondo una prospettiva psicoanalitica relazionale

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Questo articolo rivisita il concetto di diagnosi in psicoanalisi da una prospettiva relazionale, cercando di superare le tradizionali interpretazioni che la vedono come un’operazione riduzionista e medicalizzante. La diagnosi viene ridefinita non come una categorizzazione statica, ma come un processo dinamico e co-costruito che si dispiega all’interno della relazione terapeutica. L’articolo considera il processo diagnostico come strumento euristico e narrativo, piuttosto che come un’etichetta fissa, riconoscendo che i sintomi sono espressione degli sforzi che una persona nella sua unicità mette in atto per esistere e dare un significato al mondo. Un’esperienza clinica illustra come la consapevolezza del terapeuta della propria soggettività e del proprio coinvolgimento sia essenziale nel dare forma allo spazio terapeutico. Il caso di Marina, una donna che affronta ansia, pensieri ossessivi e traumi relazionali, rivela come l’intuizione diagnostica evolva attraverso la creazione di significato condiviso, piuttosto che etichettarla in categorie predefinite. Il suo percorso illustra la diagnosi come un atto interpretativo continuo, radicato nel campo relazionale, sensibile al contesto e parte di una nuova lettura di sé.

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Come citare



Sentirsi esistente e stare al mondo a certe condizioni. La diagnosi riletta secondo una prospettiva psicoanalitica relazionale. (2025). Ricerca Psicoanalitica, 36(s1). https://doi.org/10.4081/rp.2025.1042