Focus: In dialogo con le neuroscienze
30 aprile 2025

Neuroscienze affettive e implicazioni cliniche. Il dramma della relazione nella scena terapeutica

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La relazione è contingente, precede e fonda ogni individuazione ed è il luogo del campo analitico e la fonte di efficacia della clinica, della psicoanalisi e della psicoterapia. La relazione ha a che fare con il valore dell’istante, cioè delle istanze che emergono ‘qui ed ora’ e con i modi di trattarle. Per quanto riguarda l’empatia, sappiamo con una certa evidenza che non è il riconoscimento a permettere la condivisione: in una relazione empatica accade esattamente l’opposto. È solo grazie alla condivisione che è possibile il riconoscimento dell’altro come nostro simile e, quindi, otteniamo un’evidenza del mondo interpersonale che per noi è naturale proprio perché con quella evidenza noi risuoniamo, non ci è aliena e non è un problema da risolvere. L’altro non è un enigma da decifrare con l’ausilio di una teoria. Mediante la relazione, che è costitutiva e si propone come simulazione incarnata, si verifica un accoppiamento strutturale che connette gli stati interni dei sistemi attivi-percettivi con gli stati esterni per generare l’evoluzione dinamica e allo stesso tempo cercare di preservare l’integrità strutturale e funzionale del sistema. Interno ed esterno, circolarmente connessi, divengono una fenomenologia unitaria e inscindibile nella relazione terapeutica.

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Come citare



Neuroscienze affettive e implicazioni cliniche. Il dramma della relazione nella scena terapeutica. (2025). Ricerca Psicoanalitica, 36(1). https://doi.org/10.4081/rp.2025.1010