Un"ipotesi sul Doppio nell'ottica della complessità

Pubblicato: 30 aprile 2014
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Il tema del Doppio affonda le sue radici nella mitologia e nella filosofia antica e accompagna passaggi e mutamenti epistemologici fino al pensiero contemporaneo. La psicoanalisi, figlia di un"epistemologia positivista, pur essendosene occupata fin dalle origini, limitava il suo sguardo a una visione rigidamente monopersonale. Più di un secolo è passato e adesso possiamo tentare di accostarci al tema del doppio con uno sguardo che sia coerente con i modelli attuali. Alla luce della complessità i punti cardinali della psicoanalisi hanno subito degli aggiustamenti, mentre hanno assunto sempre più importanza e attualità le questioni relative all'identità e alla relazione, temi questi che ci conducono al centro del problema del doppio. In un"ottica che vede il soggetto d"esperienza al centro del suo mondo ed emergente dalle relazioni, questa figura può diventare la metafora del modo in cui noi entriamo in contatto, distinguiamo e conosciamo noi stessi e l'altro. Potrebbe cioè esprimere lo specifico modo che abbiamo per definire l'ambiente e definirci rispetto ad esso (interpretazione del mondo esterno e costruzione del mondo interno), in una condizione di perfetta reciprocità e senza soluzione di continuità.

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Come citare

Spagnuolo, O. (2014). Un"ipotesi sul Doppio nell’ottica della complessità. Ricerca Psicoanalitica, 25(1), 73–90. https://doi.org/10.4081/rp.2014.379