SOCIAL NORMS AND THE RULE OF LAW: AN APPLICATION TO FAILED STATES

Pubblicato: 15 gennaio 2021
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Autori

Nell'intento di costruire
modelli di "Stati falliti" molti studiosi di relazioni
internazionali e di sviluppo concentrano
l'attenzione sulle istituzioni formali
che, ad avviso degli autori, possono essere
considerate sinonimi di "rule of law". Gli autori
ritengono invece che gli Stati falliti - e
in modo particolare la loro durata - non possono
essere compresi se non si prendono in
considerazione le regole sociali informali
sulle quali la "rule of law" si basa. Nel saggio
tali regole, quando si tratti di Stati falliti,
vengono trattate ipotizzando che non esista
alcuna norma che imponga di conformarsi
alla legge: in particolare si ritiene che i leader
politici, i ministri, i funzionari e i cittadini
degli Stati falliti siano privi di norme
sociali generali che li sollecitino a conformarsi
alla legge. In assenza di tali norme, le
dinamiche socio-politiche producono inettitudine,
autocrazie, burocrazie inefficienti e
predatorie, abitudine diffusa alla violenza, e
infine povertà. Il saggio si propone di spiegare
il motivo per cui, nonostante i tanti interventi,
il fenomeno degli Stati falliti sia
tanto persistente: all'origine di esso, infatti,
stanno fenomeni sociali profondi, che ne
sono la causa e non la conseguenza.

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Come citare

Jakee, K. ., & Jones-Young, S. (2021). SOCIAL NORMS AND THE RULE OF LAW: AN APPLICATION TO FAILED STATES. Il Politico, 253(2), 5.38. https://doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.507