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20 giugno 2025

GIACOMO MATTEOTTI, LA GUERRA, L’ANTIFASCISMO E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA

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L'omicidio di Giacomo Matteotti è spesso ricordato da liberali e socialisti come un crimine per sopprimere un oppositore del nascente regime fascista. Questo giudizio è corretto, ma è solo una parte di una verità più complessa. Matteotti aveva una concezione della lotta politica per il “riformismo socialista” che non avrebbe potuto affermarsi senza uno Stato liberale, con istituzioni determinate a difendere i valori fondamentali della convivenza civile. Per questo, Matteotti si oppose al Partito Comunista, che giustificava la conquista del potere nazionale con la violenza, e si batté per rilanciare l'Internazionale dei Lavoratori e “la formazione degli Stati Uniti d'Europa”, alla fine della Prima Guerra Mondiale. In conclusione, per Matteotti la violenza internazionale rappresentava una minaccia mortale per la sopravvivenza della democrazia nazionale. Questa è una lezione preziosa oggi, in un mondo in cui la guerra è diventata una minaccia permanente e la democrazia è in pericolo ovunque.

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GIACOMO MATTEOTTI, LA GUERRA, L’ANTIFASCISMO E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA. (2025). Il Politico, 262(1), 214-228. https://doi.org/10.4081/ilpolitico.2025.1060